Sosteniamo i Caregiver

 

Il nuovo progetto di Cittadinanzattiva, con CIPES, dedicato ai comuni di Nichelino e Vinovo per offrire sostegno ai caregiver: FACCIAMOCI RICONOSCERE!


In Italia i caregiver che senza alcun riconoscimento si fanno carico dell’enorme peso di prendersi cura a lungo termine di persone disabili, persone affette da patologie croniche/rare o degenerative costituiscono un vero e proprio esercito di invisibili che sostiene il welfare.


I caregiver collaborano all’assistenza sanitaria, parlano con medici, infermieri e con tutta la rete sociosanitaria, sbrigano pratiche, si occupano della famiglia, collaborano all’alimentazione, all’igiene personale, alla mobilità, al mantenimento delle relazioni familiari e sociali. È opinione unanime che senza di essi larga parte delle cure e delle assistenze domiciliari sarebbe impraticabile. Ma il riconoscimento del loro ruolo è del tutto parziale e limitato agli aspetti economici. In generale la questione dei caregiver è trattata come una sommatoria di problemi personali e non come una questione sociale generale.


La finalità generale del progetto è quella contribuire a sviluppare un approccio sociale e comunitario alla realtà dei caregiver favorendone l’empowerment e riconoscendo il loro ruolo strategico per lo sviluppo della domiciliarità previsto dai documenti ufficiali, in particolare dai piani nazionale e regionale delle cronicità.
Gli obiettivi specifici sono: 1. la diffusione di una cultura capace di riconoscere il valore generale e sociale dell’opera dei caregiver 2. La costruzione di una rete di sostegno, in collaborazione con i comuni di Nichelino e Vinovo, i servizi sociali e sanitari (CISA 12, ASL TO 5), il volontariato e la cittadinanza attiva (La Bottega del possibile, Caritas parrocchiale di Vinovo, Altro domani onlus Nichelino) 3. L’insediamento, in entrambi i comuni di un centro di riferimento per lo sviluppo del protagonismo dei caregiver, sostenuto dalla cittadinanza attiva e dal volontariato.


Il progetto adotterà la metodologia della ricerca azione volta a indurre, con la partecipazione dei soggetti coinvolti, modificazioni nel sociale. Ciò riguarda sia l’acquisizione delle conoscenze sia la possibilità di fornire elementi di stimolo al cambiamento, individuando soluzioni e condividendo la progettazione.


La prima azione riguarda la costituzione di una Comunità di aiuto con la presenza dei responsabili delle istituzioni (Comuni, CISA e ASL) e delle associazioni aderenti, come luogo di condivisione delle conoscenze e dei saperi e per la formazione di orientamenti condivisi. La comunità avrà anche le funzioni di cabina di regìa, per il monitoraggio del progetto, la valutazione degli esiti e la facilitazione delle azioni previste. La comunità sarà integrata durante il percorso con i soggetti (soprattutto caregiver), coinvolti nella ricerca azione.


Contestualmente sarà avviata una campagna di sensibilizzazione della popolazione e degli stakeholder di Nichelino e di Vinovo con l’organizzazione di due eventi di presentazione ai quali saranno invitati le associazioni, i volontari attivi, i medici di famiglia, i farmacisti e eventuali altri stakeholder.


In una seconda fase sarà effettuata un’indagine conoscitiva riguardante la rilevazione dei bisogni specifici dei caregiver, la raccolta di disponibilità a collaborare al progetto, l’approfondimento sulle diverse tipologie di caregiver in funzione del loro status sociale e anagrafico e delle caratteristiche dei soggetti assistiti, la ricostruzione di una mappa dei servizi esistenti in collaborazione con le istituzioni e con le associazioni aderenti.


Una terza fase riguarderà lo svolgimento di un programma articolato di informazione e formazione interattivo rivolto alle diverse tipologie di caregiver e ai volontari. Gli argomenti saranno individuati sulla base degli esiti dell’indagine conoscitiva e valutati dalla Comunità di aiuto; si può comunque presumere che essi riguardino gli stili di vita, l’aderenza terapeutica, la gestione dei piani di assistenza individuali, l’organizzazione dei servizi, la tutela dei diritti e le forme di sollievo e mutuo aiuto. I momenti di formazione si svolgeranno in presenza (per quanto possibile) e on line. Per raggiungere le persone sarà richiesta la collaborazione delle radio locali (Nichelino Comunità e Contatto).

Tutto il progetto, sarà accompagnato da un programma di comunicazione e animazione volto a sensibilizzare la popolazione sul problema delle assistenze familiari come questione generale che potenzialmente può investire tutte le famiglie. Si prevedono la definizione e la diffusione di un logo, la diffusione di materiale informativo, il coinvolgimento dei media locali con spazi dedicati, la presenza in eventi e altre iniziative promosse dalle associazioni e dai volontari. La comunicazione sarà integrata con l’apertura di sportelli informativi.
E’ obiettivo la costruzione della permanenza nel tempo di un sostegno ai caregiver familiari, che sarà sostenuta da tre azioni:

  • l’insediamento di due centri di riferimento (uno per comune in sedi messe a disposizione dalle associazioni e/o dai comuni), per l’informazione, l’orientamento e lo sviluppo del protagonismo dei caregiver; i centri saranno animati da volontari (preferibilmente caregiver) selezionati tramite bando pubblico e appositamente formati;
  • la definizione, su proposta della Comunità di aiuto, della rete e di un protocollo di funzionamento dei servizi di sostegno ai caregiver,
  • la realizzazione periodica di momenti di informazione e di aggiornamento.

Il progetto sarà concluso con un evento pubblico di rendicontazione e di valutazione degli esiti, organizzato dalla Comunità di aiuto, in collaborazione con il Centro Servizi Volto, con la partecipazione delle autorità regionali e di esperti qualificati per verificare la possibilità di diffondere e replicare il progetto.


Il principale risultato atteso è quello di rendere visibile a tutta la comunità di Nichelino e di Vinovo l’esistenza dei caregiver familiari, riconoscendo la loro natura insostituibile di componenti indispensabile del welfare di comunità (se i caregiver non esistessero, i servizi non sarebbero in grado da soli di garantire la cura, l’assistenza e una ragionevole qualità della vita dei soggetti fragili) e acquisendo la consapevolezza che ogni famiglia può trovarsi nella condizione di dovere svolgere tali funzioni, per un periodo più o meno lungo.