Il Gioco d’Azzardo è una dipendenza comportamentale (ovvero senza uso causale di sostanze psicotrope), ma il cui comportamento è spesso correlato all’uso di sostanze psicotrope (tabacco, alcol, droghe), con un elevato tasso di patologicizzazione, in aumento negli ultimi 10 anni.
Il “gioco d’azzardo”, nelle sue numerose varianti, continua ad essere percepito dalla popolazione generale come un normale “vizio”, se non addirittura (a causa di una “pesante normalizzazione” sociale e pubblicitaria), un comportamento da imitare, anche in conseguenza del fatto che vincere non è impossibile (ma solo altamente improbabile) e i (rarissimi veri) “vincitori”, sono ampiamente pubblicizzati, diventando degli “eroi” da imitare, fatto che spinge sempre più persone verso il gioco d’azzardo.
In ogni caso al pari di giocatori “adeguati” (coloro che usano il gioco per divertirsi e socializzare senza che ciò interferisca con la propria vita), sono in costante aumento quelli che manifestano compulsività e dipendenza patologica.
Il nucleo centrale della patologia sembra rintracciabile nell’obbligatorietà dell’impulso e quindi nell’incapacità di smettere di giocare. Famiglia, amici e lavoro sono estremamente influenzati dal comportamento del congiunto “giocatore patologico”, in tutti gli ambiti della vita: relazionale, genitoriale, sociale, lavorativa, economica, etc… ; arrivando nei casi estremi a diventare vittime dell’usura, con tutte le conseguenze che questo comporta, in termini di salute e qualità della vita. Negli ultimi anni si è rilevato che le fasi più a rischio di sviluppare una patologia da gioco d’azzardo sono gli adolescenti/giovani e gli anziani.
Un obiettivo di promozione della salute in questo settore, deve essere quindi quello di interventi di informazione e sensibilizzazione, rivolti alla popolazione generale e alle sopracitate fasce specifiche, sulle caratteristiche di induzione alla compulsività del Gioco d’Azzardo e sulle conseguenze, sulla propria e altrui salute, quando si sviluppa la patologia da gioco, chiamata anche “gambling”.
Il CIPES, nell’ultima Assemblea, ha deciso che il tema del contrasto del Gioco d’Azzardo Patologico, deve essere un tema prioritario d’intervento per l’Associazione per gli anni 2017 e 2018. Per questo, riconoscendo ai servizi socio-sanitari pubblici e convenzionati, il compito della cura dei “giocatori patologici”, sta costruendo un progetto per la realizzazione di “sportelli di informazione e sensibilizzazione sulle caratteristiche e conseguenze del gioco d’azzardo”, da realizzare nelle circoscrizioni del Comune di Torino, dei principali Comuni dell’Area Metropolitana e in altri siti quali ad esempio: scuole, biblioteche, etc.
Il progetto che prevede l’individuazione dei luoghi di “impianto” degli sportelli, la formazione degli operatori addetti al contatto con i cittadini, l’elaborazione, la stampa e la distribuzione di materiale informativo e la realizzazione di convegni e iniziative divulgative all’avvio, durante e alla fine del progetto, ha ovviamente costi di elevati; per questo si chiederà un contributo alla Fondazione San Paolo e si stanno cercando anche contributi da altre Associazioni e Privati.